Mi sono finora astenuta dal commentare il risultato delle elezioni politiche in Italia perché sono settimane che faccio indigestione di articoli e analisi e giorni che litigo con gli amici ex “di sinistra” che hanno votato il M5S. Ecco, elettore grillino fanatico, dico a te: su questo blog puoi essere arrivato solo per caso, quindi, ti prego, smetti di leggere, così tu eviterai di incazzarti con una la cui opinione non conta una mazza e io non dovrò perdere tempo a risponderti facendomi venire l’ulcera. Anzi, sappi che i commenti sono soggetti alla mia approvazione: il blog è mio e me lo gestisco io. Almeno io non ho la pretesa di parlare a nome di nessuno.

In sostanza sono d’accordo con l’analisi dei Wu Ming, che “tifano rivolta” nel Movimento 5 Stelle. Sebbene, a differenza loro, io un bel po’ di responsabilità la darei anche agli elettori – un po’ come Leonardo Tondelli, nonostante sarei davvero interessata a capire il perché di un voto – che sembrano dimenticare i punti programmatici più controversi (referendum propositivo senza quorum, abolizione dei finanziamenti pubblici a partiti e giornali, democrazia diretta, solo per dirne alcuni), per non citare poi i toni, a favore di riforme sulle quali qualsiasi “base” (di sinistra) convergerebbe (investimenti nella scuola e nell’università pubbliche, reddito minimo, riduzione degli stipendi dei parlamentari, leggi anticorruzione, sul conflitto di interessi, elettorale). Il problema è che poi non è che ti fanno scegliere se attuare alcuni punti invece di altri, perché tu il voto gliel’hai già dato. Evidentemente pensavano che Grillo su alcune cose scherzasse: ops, faceva sul serio!

Non sto dicendo che da questa situazione non potrebbe uscirne qualcosa di positivo: magari la sinistra si riappropriasse – e portasse avanti seriamente – battaglie che ignora da anni! E se questo deve essere fatto al prezzo di mandare finalmente in pensione la classe dirigente di PD e Sel (ma sopravviverebbe all’uscita di scena di Vendola?) e chiarirsi le idee sul proprio ruolo in politica e in società, sarei la prima a metterci la firma.

Il punto è che non riesco a credere che quel 25% di elettorato abbia fatto attivamente qualcosa negli anni perché non si arrivasse a questo punto. Certo, alcuni di loro saranno sicuramente reduci da movimenti di vario tipo e da battaglie civili, ma tutti gli altri, la maggioranza, il restante 24%? E il motivo per cui non ci credo è che i miei amici che hanno votato il M5S sono tutte persone che si lamentano da anni della situazione ma hanno rarissimamente messo il naso fuori da casa per partecipare a qualcosa, da una raccolta firme a un campo di volontariato, una manifestazione, fino ad arrivare a tenere un semplice blog in cui potevano fare controinformazione. No, la maggioranza di voi non ha fatto nulla, se non farsi condurre dalla rabbia di chi si è sostituito al vostro pensiero e dal falso mito dell’attivismo digitale, come se discutere su un blog fosse uguale anche solo a servire ai tavoli delle feste dell’Unità (sì, faccio questo paragone proprio perché lo odiate tanto), allora perché accusate “la sinistra” di non avervi rappresentato? Questo non per sollevare dalle proprie responsabilità un’intera classe politica miope adagiata sugli allori (quali allori, poi?), ma voi c’eravate a cercare di togliere loro la sedia da sotto al culo? O vi siete svegliati tutti a febbraio 2013, perché tanto sono tutti uguali ed è più facile accettare la pappa pronta da chi dice che fa tutto schifo, promettendovi in cambio mari e monti che sapete benissimo essere falsi? In che cosa esattamente queste promesse sono diverse da quelle fatte da Berlusconi? (A meno che non stiate davvero aspettando di avere la maggioranza in Parlamento e Senato per realizzare tutto il programma, in quel caso mi associo a chi dice che avete, in sostanza, propositi totalitari.)

Sono stata iscritta al Partito Democratico per circa un anno e mezzo, e basta cliccare sul relativo tag di questo blog per capire quanto fossi critica. Il problema è che l’unica voce critica là dentro ero io, non so se perché si trattava di un circolo romagnolo fuori tempo o se è, invece, una tendenza generale. Me ne sono andata perché ero sola, ma almeno io ci sono stata per parlarne. Da allora, profondamente schifata, ho giurato a me stessa che mai più nella vita avrei votato per loro se non avessero prima cacciato i vari impresentabili: D’Alema in primis, il grande genio politico che per ambizione personale ha affossato la sinistra dal momento in cui ci ha messo piede, poi Veltroni, Bindi, Letta e tutti gli altri a seguire. Mi facevano e mi fanno tuttora venire la pelle d’oca ogni volta che aprono bocca.

Ma gli stronzi ci sono ovunque, soprattutto ai vertici, come la vita insegna, e il vero problema era semmai il pensiero unico, il fatto che non si volesse ascoltare il dissenso, anzi, che si emarginasse il dissenso, il politicamente corretto che doveva attenersi agli angusti limiti dei dettami della dirigenza, il verticismo, la cooptazione per garantirsi la fedeltà. In questo, è vero, il PD è tuttora un partito comunista, anzi, stalinista. Ma in che cosa esattamente il M5S rompe questo schema? La democrazia digitale? Mah, nonostante le potenzialità del mezzo, non mi pare che alle “parlamentarie” abbia partecipato tutta questa massa critica (di certo non il 25% degli elettori), né viene dato gran credito a chi chiede di dare una fiducia, anche esterna, a un governo per realizzare almeno una parte di quelle proposte. Tutto o niente è il modo di ragionare dei bambini, o almeno di chi si impunta pensando che il mondo ruoti attorno a sé. O è la democrazia stessa che è diventata un problema secondario? Magari in nome di alcuni obiettivi da raggiungere – che, almeno per me, per quanto importanti, non hanno il suo stesso peso – siete disposti a cedere la vostra capacità critica, la possibilità di ragionare con la vostra testa? Perché se non è pensiero unico questo, che cosa lo è?

Non ho idea di come andrà la storia: nella migliore ipotesi possibile, si attueranno delle riforme con il sostegno esterno di senatori del M5S, nella peggiore si avrà un altro governo “tecnico” che porterà avanti le politiche recessive di quello Monti.

Ex compagni che avete votato il M5S, volete spiegarmi (civilmente e gentilmente) il perché? E vi siete resi conto della natura di questo soggetto politico o, tutto sommato, non la considerate una questione importante?

[No troll grillini, grazie.]